Aggiornato a ottobre 2023

Attrattività

Imprese, talenti e turisti

18-10-2023

Il rapido processo di urbanizzazione si affianca oggi sempre più ad una tendenza alla concentrazione su scala mondiale. Il posizionamento delle città passa, quindi, dalla capacità di richiamare e attirare verso sé, ma anche di trattenere e di consolidare nel tempo. Sotto questo aspetto, tre sono i risultati in termini di attrattività che investighiamo in ottica comparata: l’attrazione di investimenti e progetti esteri, di studenti internazionali, di turisti.

Milano è meta di 71 investimenti esteri greenfield nel 2022, in aumento daii 62 del 2021 e di una volta e mezza superiori a quelli del 2017

Milano nel 2022 attrae 71 investimenti esteri greenfield, in aumento rispetto ai 62 dell’anno precedente. Prosegue così nel trend di forte crescita, con un numero di progetti pari oggi a oltre una volta e mezza quelli di cinque anni fa. La meta più ambita per le multinazionali estere si conferma Londra, sebbene, complice anche la Brexit, gli investimenti siano calati nel quinquennio da 405 a 316 l’anno (con addirittura un picco a 501 nel 2018). Scendendo lungo la classifica dei benchmark considerati, se nel 2017 al secondo posto c'era Parigi, nel 2022 troviamo la statunitense New York (175), cui seguono le due capitali europee Parigi e Berlino (entrambe con 174 progetti). La città tedesca, in particolare, rivela un’impressionante accelerazione, con un numero oggi pari a circa tre volte quello di cinque anni fa (63). Al quinto posto, più distaccata, si colloca Amsterdam che attrae 121 nuovi greenfield nel 2022, cui seguono Barcellona (in salita a 105) e Tokyo (in discesa a 90). L’ottavo posto è quindi di Milano, appunto con 71 progetti: nonostante la forte crescita recente, ancora un quarto di quelli della top performer Londra. Infine, sempre guardando alle principali undici aree urbane prese a riferimento, chiudono la classifica Monaco (62), San Francisco (55) e Chicago (40).

A livello di cluster settoriali, rispetto ai benchmark Milano continua a caratterizzarsi per una maggiore diversificazione, coerente con la struttura economica variegata che vanta eccellenze in diversi ambiti. Per rilevanza emergono i servizi finanziari, la cui incidenza sul totale risulta in linea con realtà come Londra, Parigi e New York, e superiore a tutti i benchmark (per esempio, il doppio di Berlino). Più alta rispetto ai peer è anche la quota di nuovi progetti attratti nell’immobiliare, storicamente un fattore di forte sviluppo per la città lombarda. Inoltre, nel confronto con il 2017 spicca la crescita degli investimenti in life science e nelle tecnologie ambientali, ambiti di estremo potenziale e interesse anche in ottica prospettica.

Lo spaccato per paesi di provenienza degli investimenti greenfield va comparato principalmente con i benchmark europei, per ovvie questioni di omogeneità. Guardando ai dati 2022, Milano tra le città europee comparate risulta la più continentale (70% dei nuovi IDE) e anche quella con la minor quota di investimenti dal Nord-America (14%). L’incidenza dell’Asia-Pacifico è nel 2022 del 10%, in netta crescita rispetto al 2% del 2017 (la progressione di Milano sotto questo aspetto è la più rilevante tra i peer dell’UE). Sempre nel confronto con cinque anni fa, emerge una forte riduzione dell’incidenza dell’Europa dell’Ovest dall’81% al 70%.

Nota: (*) dati provvisori. L’aggregato territoriale San Francisco include le contee della Bay Area, dunque le contee di Alameda, Contra Costa, Marin, Napa, San Francisco City, San Mateo, Santa Clara, Solano e Sonoma.

L’attrattività verso gli studenti internazionali registra una lenta progressione, in contrasto con il dinamismo delle città benchmark

Se l’attrattività verso le imprese appare in forte crescita, quella verso i talenti si incrementa solo marginalmente: la quota di studenti internazionali sul totale passa da 6,7% a 6,8% tra l’anno accademico 2020/2021 e il 2021/2022. La lenta progressione della città lombarda si confronta con un marcato dinamismo delle altre città, da cui consegue un ulteriore ampliamento della distanza rispetto a tutti i benchmark (l’unico peer con ordini di grandezza comparabili è Barcellona). L’incidenza degli stranieri sul totale degli universitari a Milano è, infatti, meno della metà che a Parigi (15,1% nel 2021/2022) e Amsterdam (16,9%), addirittura circa un terzo che a Berlino (19,4%) e Monaco di Baviera (20,5%), le quali nell’ultimo anno hanno registrato una crescita superiore rispetto a quella degli atenei milanesi. Il divario è sproporzionato rispetto a New York e Londra (rispettivamente 37,2% e 35,4% nel 2021/2022), le quali certamente beneficiano dell’essere anglofone, ma vantano anche un’apertura internazionale assolutamente straordinaria delle proprie università.

Approfondendo i dati degli atenei milanesi, si osserva un’elevata eterogeneità degli studenti internazionali per quanto riguarda la loro provenienza: degli oltre 15mila iscritti nell’anno accademico 2021/2022, quasi la metà arriva dall’Asia (45,1%), seguita da Europa (37,3%), America (10,9%) e Africa (6,4%). Guardando alla loro nazionalità, i primi 15 Paesi di provenienza raggruppano più dei due terzi degli studenti. In particolare, i primi tre posti sono occupati da Cina, India e Iran, che da soli rappresentano circa di un terzo del totale degli studenti internazionali milanesi. Rispetto all’anno accademico precedente, entrano nella top15 Romania e Libano, mentre escono Brasile e Svizzera. Tale eterogeneità mostra come l’attrattività delle università milanesi non sia legata soltanto alla vicinanza geografica.

6.8%

MILANO

studenti universitari internazionali nel a.a. 2021/2022 (% sul totale)

37.2%

NEW YORK

35.4%

LONDRA

20.5%

CHICAGO

20.5%

MONACO

19.4%

BERLINO

16.9%

AMSTERDAM

15.1%

PARIGI

14.1%

SAN FRANCISCO

10.8%

TOKYO

7.8%

BARCELLONA

Nel 2022 il numero di turisti a Milano è ancora al di sotto del pre-Covid, ma nel 2023 potrebbero toccare il picco storico di 8,2 milioni di visitatori

La terza dimensione dell’attrattività di Milano analizzata è quella turistica. Con circa 8 milioni di visitatori nel 2019, anno del picco prima della crisi pandemica, Milano si posiziona ultima tra le città benchmark considerate nell’analisi. Tuttavia, l’evoluzione del turismo a Milano si è caratterizzata per una spiccata vivacità, con il numero di visitatori giunti annualmente in città cresciuto del +41% tra il 2010 e il 2019, una performance che fa di Milano la prima provincia turistica lombarda e la terza in Italia.

Dal punto di vista dei flussi, gli anni recenti hanno rappresentato senza dubbio un unicum assoluto: lo shock pandemico, propagandosi su scala mondiale in ondate successive, ha inchiodato il motore del turismo per tutto il biennio 2020-2021 e solo a partire dal 2022 si è assistito a una solida ripresa dei viaggi che, tuttavia, ancora nel corso di quest’anno non è riuscita a colmare il gap con il 2019 in nessuna delle mete considerate, con Parigi che segna la performance migliore (-6,5% rispetto al 2019) e Londra la peggiore (-31,3%); Milano si attesta a quota 6,1 milioni di visitatori (-23,7%), di cui 3,5 internazionali. 

Guardando all’evoluzione dei flussi turistici dei primi mesi del 2023 in un sottoinsieme di peer, è possibile ipotizzare per l’anno in corso uno scenario di pieno recupero dei livelli pre-Covid per alcune città europee come Monaco, Parigi e Amsterdam. Anche Milano, secondo le proiezioni, potrebbe toccare il picco storico di 8,2 milioni di visitatori su base annua; resterebbero ancora su livelli inferiori al 2019, invece, Barcellona e Berlino. Focalizzando l’attenzione sui flussi di visitatori verso il capoluogo lombardo, emerge una forte crescita degli arrivi turistici in ciascuno dei mesi del periodo gennaio-agosto 2023 rispetto agli stessi mesi del 2019, con variazioni che vanno dal +3,5% di gennaio al +25,5% di luglio. Considerando il dato cumulato sui primi otto mesi dell’anno, la crescita nel numero di visitatori a Milano si attesta al +13,4% rispetto al 2019 e al +33,3% sul 2022.

Strettamente legato all’attrattività turistica è il dato degli arrivi di passeggeri negli aeroporti milanesi, tra i quali sono stati considerati Linate, Malpensa e Orio al Serio. Anche in questo caso, la performance del capoluogo lombardo è confrontata con quella delle città benchmark. In termini assoluti, con 49,2 milioni di passeggeri nel 2019, Milano si posiziona tra Barcellona (51,6 milioni) e Monaco (48,0 milioni), su livelli ben superiori alla capitale tedesca Berlino (35,7 milioni). L’impatto della pandemia si registra anche nei numeri del traffico aereo: al 2022 tutte le città benchmark mostrano un numero di passeggeri totali decisamente più contenuto rispetto al 2019.

Guardando al 2023, e in particolare confrontando gennaio-aprile con lo stesso periodo del 2022, si osserva una crescita generalizzata dei passeggeri negli scali considerati, in un ventaglio che va dal +56,8% di Londra al +17,3% di Chicago, con Milano al terzo posto per crescita su base annua (+46,6%). Spostando il termine di paragone allo stesso periodo del 2019, invece, il panorama cambia e il capoluogo lombardo risulta essere una delle due sole realtà ad essere tornate sopra i livelli pre-Covid (Milano +1,7%, New York +2,7%). I gap restano ancora particolarmente consistenti a Berlino (-42,6%), Monaco (-29,1%) e San Francisco (-16,6%). 

Focalizzandosi sui soli passeggeri internazionali, Milano è la seconda città per crescita rispetto al 2022 (+59,9%) e l’unica ad essere sostanzialmente in pari rispetto al 2019 (-0,9%), un dato che testimonia quanto il capoluogo lombardo sia stato in grado di reagire allo shock pandemico e rilanciarsi sul panorama internazionale come meta attrattiva. 

Soprassedendo al confronto internazionale, è possibile prolungare l'analisi delle tendenze fino a luglio 2023 così da catturare le evoluzioni più recenti nei diversi scali milanesi. Sul periodo gennaio-luglio, i passeggeri degli aeroporti di Milano si attestano congiuntamente sul +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, un dato migliore del +0,6% nazionale. Nel dettaglio, Orio al Serio registra un considerevole +16,8%, Linate si posiziona al +6,0% e solo Malpensa si trova in territorio negativo al -5,4%. Per quanto riguarda le provenienze dei viaggiatori, tutti gli scali milanesi si trovano sopra i livelli pre-pandemia se si considerano i passeggeri nazionali, mentre su quelli internazionali Malpensa soffre ancora un deficit del -9,1%.

visitatori previsti a Milano nel 2023

8,2 milioni

turisti a Milano nel 2023 rispetto al 2019

+13,4%

crescita annua dei passeggeri degli aeroporti milanesi nel periodo gennaio-aprile 2023

+59,9%
 
 
Seleziona il testo per condividerlo