Alla percezione e popolarità di una città va affiancata la misurazione sistematica della capacità di attrarre e trattenere risorse preziose quali imprese, investimenti, persone e talenti, essenziali per la competitività e lo sviluppo economico-sociale di lungo termine.
La prima dimensione di attrattività sono gli investimenti diretti esteri.
Nel 2023 Milano attrae 49 nuove multinazionali estere, in calo del -31,9% dai picco del 2022, interrompendo così il trend di forte crescita degli ultimi anni e tornando sul livello minimo dal 2019. La contrazione riguarda tutte le aree urbane confrontate, con una maggiore intensità per quelle europee e con le sole eccezioni di Monaco (+65,6% rispetto al 2022) e Chicago (+10%). Mettendo in fila i benchmark, anche nel 2023 la meta più ambita è Londra, con 276 progetti greenfield, seguita da Parigi (148 progetti) e New York (142). Al quarto e quinto posto si trovano Berlino (113) e Monaco (106), poi Tokyo (90), Barcellona (76) e Amsterdam (71). Il nono posto è di Milano, appunto con 49 progetti, a pari merito con San Francisco. Infine, chiude la classifica Chicago (44).
La flessione sperimentata da Milano è interamente legata alla contrazione degli investimenti esteri dell’Europa Occidentale (che arretrano ovunque, tranne che a Monaco e Chicago) e nel capoluogo lombardo scendono al 59% del totale (dal 69% nel 2022). Nel contesto di fragilità europea, per Milano è penalizzante la minore attrattività verso le altre aree mondiali, specialmente il Nord America dove la quota pari al 14% è la più ridotta tra i peer europei.
Per settori, poi, Milano conferma un elevato grado di diversificazione. Inoltre, i nuovi investimenti sono principalmente negli ambiti IT-software (22%) e nei servizi alle imprese (18%) così come per gli altri peer, mentre risultano distintive le elevate concentrazioni nell’immobiliare e nella moda (con quote del 10% in entrambi i settori). In questa polisettorialità si evidenzia, tuttavia, la scarsa rappresentatività di alcune filiere di punta del territorio, come ad esempio il Life Science e la meccatronica.
La seconda direttrice di attrattività è verso gli studenti universitari.
Nell’anno accademico 2022/23, a Milano gli iscritti sono 232 mila, in calo di un lieve -0,4% rispetto al periodo precedente. Allo stesso modo, si registrano flessioni ad Amsterdam, Monaco, Berlino e San Francisco.
L'andamento negativo è determinato da una contrazione nella componente nazionale, con 7 aree urbane del benchmark che registrano contrazioni comprese tra il -6,1% di San Francisco e il -1,1% di Milano (dove gli studenti italiani si riducono da 217 a 215 mila) e Monaco. Al contempo, quasi tutte le città di confronto vedono una maggiore apertura verso l'estero, con le uniche eccezioni di Barcellona e Tokyo. Gli studenti internazionali a Milano crescono del +9,6% (da 16 a 17 mila), il quarto incremento più marcato dopo Londra, Chicago e New York, le quali tuttavia beneficiano dell'essere anglofone. In termini di incidenza, la progressione di Milano risulta tuttavia ben più lenta delle altre metropoli: la quota di universitari internazionali raggiunge il 7,4% nel 2022/23, superando Barcellona (6,9%), ma rimane meno della metà della incidenza a San Francisco (15,9%) e Amsterdam (18,5%), circa un terzo di Monaco (20,8%), Berlino (20,5%) e Chicago (23,2%), addirittura circa un quinto di Londra (38,6%) e New York (40,9%).
Infine, come terzo indicatore di attrattività si analizzano i flussi turistici.
Il 2023 è un anno positivo in termini di visitatori che continuano ad aumentare in tutte le città benchmark: Milano, in particolare, segna l'incremento annuo più marcato, pari a +24,2%, e conta 7,6 milioni di arrivi secondo le statistiche ufficiali. I dati della Questura di Milano riferiscono per la città metropolitana un dato di arrivi più elevato che fotografa con più precisione gli alloggi privati in locazione ad uso turistico: secondo questa fonte alternativa, i turisti nel 2023 sono superiori al pre pandemia, ma il posizionamento relativo di Milano rispetto ai peer si mantiene invariato.
Tornando ai dati delle statistiche ufficiali che permettono la comparazione internazionale, nessuna città del confronto colma il divario con il 2019: solo Parigi si avvicina al livello di turisti del pre-pandemia (-0,5%), mentre il capoluogo lombardo rimane distante del -5,3%.
Sempre nel confronto con il pre-Covid, Milano sperimenta una rafforzata attrattività verso i Paesi esteri ma una più debole progressione sul piano nazionale. Da una parte, gli arrivi internazionali, in continua espansione dal 2021, raggiungono i 4,7 milioni nel 2023, superando quelli del 2019 del +3,0%; dall'altra, la componente domestica, pur salendo a 2,9 milioni di visitatori, rimane ancora sotto al 2019 del -16,1%. La crescita del numero di turisti è stimata proseguire anche nel 2024 per tutte le città benchmark e nel quadro previsivo più favorevole Milano conterebbe 8 milioni di arrivi , il +5,2% rispetto al 2023.
Questa seconda angolazione sull’attrattività permette di aggiungere sfumature al quadro di Milano. In positivo, emergono l'incremento continuo dei flussi turistici e la crescente apertura internazionale di Milano in termini di studenti universitari, quest'ultima tuttavia accompagnata dall'ombra del ritmo più lento rispetto ai peer e del calo delle iscrizioni sul fronte nazionale. All’opposto, si contraggono vistosamente gli investimenti diretti esteri, sui minimi dal 2019 per Milano, ma comunque in flessione nella quasi totalità delle città comparate.