Aggiornato a giugno 2025

Attrattività

Le percezioni dei giovani milanesi verso il mercato del lavoro

30-06-2025

Per costruire il proprio sviluppo futuro, l’asset principale di cui una società dispone sono i giovani. Questo è ancora più vero per una città come Milano, che compete con i primari centri globali per attrarre talenti. Tuttavia, basta guardare i numeri per capire quanto questo capitale sia già oggi limitato e quanto, drammaticamente, lo sarà ancora di più nel prossimo futuro, sia a livello nazionale sia nel territorio milanese. 

Oggi, nella Città metropolitana di Milano i giovani tra i 18 e i 26 anni, cioè la fascia della popolazione prossima all’entrata nel mondo del lavoro, sono 295 mila, mentre i 57-65enni, più vicini alla pensione, sono 426 mila, pari a quasi una volta e mezza in più. Nelle previsioni Istat al 2040, il bacino della forza lavoro più giovane si restringerà ulteriormente, tanto che si stima nei prossimi 15 anni un calo di oltre 40 mila residenti tra i 15 e i 24 anni. Diventa dunque fondamentale ‘curare’ al meglio questa risorsa preziosa, comprendendone valori e aspettative personali e lavorative. Consapevoli di questa urgenza, abbiamo di recente condotto interviste approfondite a 400 giovani residenti a Milano, con età compresa tra i 18 e i 26 anni, all’interno di un più ampio progetto di ricerca che ha coinvolto altri 1.400 ragazzi di Monza e Brianza, Lodi, Pavia, Torino e Genova.

Istruzione e lavoro sono valori importanti per oltre un terzo dei 18-26enni, che vogliono essere protagonisti della propria carriera e del loro tempo

Dall’indagine emerge, innanzitutto, l’importanza che i ragazzi milanesi riservano all’istruzione e al lavoro. Dopo la famiglia e gli affetti, posti in prima o seconda posizione dal 79% dei giovani, il 36% e il 35% degli intervistati considera rispettivamente l’istruzione e il lavoro come i valori personali dominanti. La percentuale di preferenza del valore ‘lavoro’ è, oltretutto, in aumento rispetto al precedente sondaggio svolto nel 2023, quando era al 31%.

La rilevanza dell’istruzione da parte degli intervistati residenti nella Città metropolitana di Milano si deduce anche dalle intenzioni sulla prosecuzione degli studi: tra gli studenti che stanno ancora studiando alle scuole superiori, il 72% è sicuro di iscriversi all’università, una percentuale che supera di 11 punti percentuali la media del campione totale (61%). Inoltre, la loro visione è quella di un’istruzione ‘internazionale’. Infatti, il 47% dei giovani milanesi ha già fatto un’esperienza di studio fuori dall’Italia (rispetto alla media del campione, pari al 41%). In particolare, risultano più diffusi le esperienze di interscambi durante le scuole superiori e i programmi universitari come il progetto Erasmus. Non solo l’istruzione, ma anche il lavoro è considerato ‘internazionale’, tant’è che, tra le competenze più importanti che possono aiutare a trovare lavoro oggi, il 45% dei ragazzi residenti a Milano indica la capacità di parlare correttamente le lingue straniere.

Sempre con riferimento al mercato del lavoro, in linea con quanto espresso dai giovani residenti nelle altre città oggetto di indagine, i 18-26enni di Milano desiderano essere protagonisti del loro tempo e prediligono un lavoro autonomo. Infatti, nel 53% dei casi vorrebbero svolgere un lavoro da libero professionista o da imprenditore, mentre il 29% pensa a un lavoro da dipendente. Lo dichiarano con una certa consapevolezza, in quanto tre ragazzi su quattro hanno già svolto un’esperienza lavorativa durante gli studi. Inoltre, si rileva un desiderio di mettersi in gioco seguendo delle specifiche priorità. Per conciliare vita e lavoro chiedono, innanzitutto, flessibilità, non soltanto di tipo orario (indicata dal 46%) o legata allo smart working (37%), ma anche come bisogno di avere tempo libero (42%). Sul luogo di lavoro, poi, puntano sulle relazioni: il 52% dei giovani milanesi considera prioritaria la relazione con i colleghi e il 43% quella con i propri superiori. Infine, tra le caratteristiche più importanti nella scelta del posto di lavoro, si collocano ai primi posti una buona remunerazione (per il 40% dei ragazzi milanesi), la stabilità del posto di lavoro (34%) e buone opportunità di carriera (29%), tre elementi riconducibili a un bisogno di solidità per fronteggiare il futuro incerto. Su questi punti, i giovani di Milano, così come quelli che risiedono a Torino e a Genova, hanno espresso una maggiore attenzione al tema retributivo rispetto al resto del campione, consci del più alto costo della vita urbana.

Nuove generazioni con aspirazioni internazionali: il 21% dei ragazzi milanesi sceglie di lavorare all'estero

Sulla città di Milano emergono anche alcuni punti di attenzione legati alla sua attrattività da parte degli stessi milanesi. Rispetto all’indagine del 2023, si osserva un calo di preferenze dei residenti a Milano verso la città di origine come luogo in cui vorrebbero lavorare: dal 47% del 2023 si è passati al 39% attuale, con una perdita di oltre 7 punti percentuali. Dall’altro lato, aumentano invece i ragazzi milanesi che scelgono l’estero come luogo di lavoro, dal 19% al 21%. Per coloro che dichiarano di voler andare a vivere all’estero nel prossimo anno e mezzo, le ragioni sono incentrate sulle opportunità lavorative: il 36% indica più opportunità di carriera rispetto all’Italia e il 35% migliori condizioni di stipendio, benefit e orari.

Il tema che si pone è, dunque, duplice: da un lato le aspirazioni internazionali che caratterizzano le nuove generazioni devono essere apprezzate e agevolate, dall’altro lato è importante che questo fenomeno, oggi nei numeri una ‘fuga di cervelli’, diventi una ‘circolarità di talenti’, agendo sull’attrattività del nostro territorio e del ‘Sistema Paese Italia’.

Fonte: Assolombarda, Unione Industriali di Torino, Confindustria Genova, Eumetra, “Giovani e lavoro”, giugno 2025

 
 
Seleziona il testo per condividerlo