Dal punto di vista tematico, l’analisi si concentra sulla misurazione di tre variabili chiave: percezione, attrattività ed economia.
La prima variabile analizzata è la percezione, misurata qui come risonanza, posizionamento e popolarità. È la dimensione di performance incentrata sull’immagine, un’immagine che è il risultato, talvolta parziale e filtrato, sia della narrazione esterna (dunque di come la città si racconta al mondo) sia della lettura interna della città (ossia l’esperienza di visitatori e cittadini).
Innanzitutto, Milano è sempre più città risonante a livello internazionale insieme alle maggiori capitali politiche: compare oggi in 27 dei 33 ranking globali analizzati, più di quanto accadesse prima dell’avvento della pandemia, risultando così la 21esima città più ‘attenzionata’ delle 719 considerate nel complesso delle classifiche. Analoga risonanza contraddistingue Monaco e Barcellona e, tra tutte, solo Londra, New York e Parigi sono presenti nella totalità delle classifiche.
Inoltre, pur comparendo in numerosi ranking, il posizionamento di Milano nelle 33 graduatorie è arretrato rispetto ai benchmark: risulta mediamente al 98° posto, con un chiaro punto di debolezza in ‘congestione e qualità della vita’ (331°, comunque al pari di tutte le maggiori città globali), ma anche margini di miglioramento in ‘ecosistema innovazione’ (48°), ‘hub talenti’ (52°) e ‘attenzione a green e smartness’ (91°). Al contempo, ha consolidati punti di forza nelle dimensioni ‘meta turistica e per eventi sportivi’ (14° davanti a Amsterdam e San Francisco), ‘place for business’ (21° davanti a Monaco e Berlino) e ‘nodo nelle reti globali’ (31° davanti a Monaco, Barcellona e Berlino).
Infine, se per posizionamento medio nei ranking non spicca, Milano è sesta città più popolare su Google tra i benchmark, a metà classifica davanti a Barcellona, Monaco e San Francisco e capitali come Amsterdam e Tokyo.
In generale, emerge una positiva correlazione tra risonanza nei ranking internazionali e popolarità nelle ricerche on line, a testimonianza di una coerenza di fondo tra i diversi indicatori scelti per misurare la reputazione di una città. Tuttavia, nel caso di Milano ciò non si ritrova pienamente, il che suggerisce la possibilità che alcune interpretazioni alla base delle classifiche, la cui soggettività è per costruzione intrinseca, non rispecchino appieno l’effettiva notorietà del capoluogo lombardo, plausibilmente anche per la crescita solo recente che sta registrando in questo ambito.