Aggiornato ad aprile 2023

Mobilità

Le recenti evoluzioni nelle modalità di spostamento a Milano

21-04-2023

Negli ultimi tre anni ci si è interrogati più volte sul futuro della mobilità a Milano. Con lo scoppio della pandemia, i cittadini hanno repentinamente modificato le loro abitudini, scegliendo differenti modalità di spostamento. Tale mutamento è un processo ancora in corso, come dimostrano i dati dell’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio del Comune di Milano, che monitora giornalmente l’utilizzo dei diversi mezzi di trasporto.

L'utilizzo della metro è stato inferiore di un terzo nel 2022 rispetto al pre Covid

Per capire cosa stia succedendo è utile partire da lontano. Per quanto riguarda l’utilizzo della metropolitana, il numero degli ingressi ha registrato un crollo nel 2020 (-71% rispetto al pre Covid) proseguito, seppur meno intensamente, anche nel 2021 (-52%), per poi risalire lentamente con il progressivo superamento della crisi. Tuttavia, nel 2022 il numero di passeggeri è inferiore di un terzo (-32%) e con l’inizio del 2023, quindi a oggi, la distanza dal pre Covid risulta ancora pari al -23%. Questo persistente ritardo nel recupero dei livelli pre pandemici sembra prospettare una nuova tendenza, in cui l’utilizzo della metropolitana sia “strutturalmente” inferiore rispetto alla normalità.

Diverso è l’andamento dell’utilizzo dell’auto privata (approssimato dagli ingressi in Area C) che, dopo il calo nel 2020 del -36%, ha recuperato più velocemente registrando già nel 2021 una variazione prossima al pre Covid (-13%). Nel corso del 2022 e nei primi due mesi del 2023 si conferma una dinamica negativa rispettivamente del -12% e il -15%, indicando sì una prossimità ai livelli pre pandemia, ma senza giungere a un completo recupero dell’utilizzo del mezzo privato, che in centro città resta ancora inferiore al pre Covid.

l'utilizzo della metropolitana di Milano nel 2022 rispetto al pre Covid

-32%
-12%

gli ingressi in Area C con mezzo privato nel 2022 rispetto al pre Covid

Nel post Covid, lo sharing di scooter e monopattini è in forte aumento

In questo contesto si inserisce la mobilità in sharing, molto diffusa a Milano, che sta sperimentando anch’essa evoluzioni recenti: lo scooter sharing è il servizio che registra, insieme ai monopattini, il maggiore apprezzamento da parte dei cittadini tanto da superare il pre Covid del +32% nel 2022; meno veloce è la ripresa del bike sharing (-15% nel 2022) che sconta le tendenze stagionali, mentre il car sharing è fermo al -45%.

L'aumento nell'uso di scooter sharing (2022 sul pre Covid)

+32%

Il calo nell'uso di bike sharing (2022 sul pre Covid)

-15%

La diminuzione nell'uso di car sharing (2022 sul pre Covid)

-45%

Nuovi equilibri per una città in evoluzione

L’analisi complessiva dei dati restituisce un quadro di domanda di mobilità oggi diversa nella sua ripartizione modale rispetto a prima dell’avvento della pandemia. I numeri sono ancora in evoluzione, ma si individuano alcune tendenze che possono essere già considerate stabili, in quanto stabili sono i fenomeni alla base, come la diffusione dello smart working e il diverso utilizzo della città, che permangono nonostante la pandemia non sia più un’emergenza. I dati suggeriscono, dunque, nuovi equilibri come l’uso stabilmente inferiore della metropolitana rispetto al pre Covid, confermato anche da una recente indagine IPSOS in cui il 29% dei milanesi dichiara di usare meno i mezzi pubblici urbani rispetto a 4-5 anni fa. Parallelamente, si stanno diffondendo nuovi comportamenti come l’aumento degli spostamenti a piedi che, sempre secondo IPSOS, sono diventati più frequenti per quasi la metà dei milanesi (48%).

La quota di milanesi che dichiara di usare meno i mezzi pubblici rispetto a 4/5 anni fa

29%
48%

La percentuale di milanesi che ha aumentato la frequenza degli spostamenti a piedi

Questa diversa composizione degli spostamenti e quindi dell’approccio agli spazi urbani lancia nuove sfide alla città di Milano: le esigenze conosciute finora si stanno evolvendo verso un nuovo modo di concepire la mobilità che irrealisticamente tornerà al pre pandemia e che, anzi, necessiterà un ripensamento anche delle risposte.

 
 
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